La paura è un’emozione antica e molto utile sin dai tempi dei nostri antenati. Davanti ad un pericolo, come di fronte ad un animale feroce, la pura li spingeva a scappare velocemente e li teneva in vita. Con il passare degli anni questo campanello di allarme situato nel nostro cervello è andato in tilt e spesso suona senza un apparente motivo, preparando il nostro corpo alla fuga.

Amigdala, il nostro campanello d’allarme

L’ amigdala è una struttura a forma di mandorla situata nel cervello che funge da allarme. Risponde agli stimoli esterni simulando una reazione di attacco-fuga. Inoltre attiva tutti i meccanismi fisici che favoriscono un veloce allontanamento dal pericolo come l’accelerazione del cuore, stimoli intestinali, aumento della respirazione e della pressione sanguinea, sudorazione, senso di svenimento, formicolii diffusi, offuscamento della vista e molti altri. Ma cosa succede se l’amigdala si aziona senza la presenza di un pericolo da cui scappare? Ecco che entra in gioco la paura.

Mente carica di pensieri - uomo in fascio di luce multicolore - psicologia Torino San Salvario

Il nostro corpo è pronto alla fuga ma noi restiamo fermi, immobili e spaventati e molto spesso arriva un attacco di panico, perché il cervello manda informazioni contrastanti al nostro corpo. L’amigdala ci dice di scappare perché c’è un pericolo imminente ma noi non lo vediamo così andiamo in confusione.

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Se in nostro sistema di allarme è troppo sensibile ci spaventiamo delle nostre reazioni fisiche apparentemente ingiustificate. La paura sarebbe giustificata se ci trovassimo in situazioni di pericolo, come di fronte ad un animale feroce pronto a sbranarci o a un criminale, ma anche la nostra paura si è “evoluta” con il passare del tempo. La perdita del lavoro, una vita della quale non siamo soddisfatti, la solitudine, l’eccessiva paura delle malattie come nel caso di questa pandemia da COVID19, fanno scattare in noi questa emozione, ma ad un livello esagerato in confronto alla situazione che stiamo affrontando.

In questo modo diventiamo schiavi di questa spiacevole emozione e ci chiudiamo nel nostro guscio, pensando erroneamente, che meno facciamo, sperimentiamo, scopriamo e più saremo protetti.

Ripercussioni sul nostro corpo

La paura indebolisce notevolmente il nostro corpo. Gli organi maggiormente attaccati da questa emozione sono i reni e il fegato. Spesso, in persone molto paurose, si manifestano ricorrenti cistiti o un fegato indebolito. Questo perché i pensieri catastrofici e spaventosi intossicano il nostro organismo alla pari di un abuso di farmaci o una scorretta alimentazione.

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Per prima cosa dobbiamo quindi accettare la paura come un’emozione utile e indispensabile che ci tiene in vita, ma dobbiamo imparare a darle il giusto posto e non consentirle di diventare padrona della nostra vita.

Come vincere la paura

Avere coraggio non significa non avere paura ma significa riuscire ad affrontarla e a gestirla. Questo si può fare facendo un viaggio nel nostro subconscio per capire come mai viene a visitarci così spesso, anche quando non ce n’è bisogno. La paura eccessiva delle malattie può nascondere un bisogno di attenzioni, la paura del futuro può volerci dire che la nostra vita ci sta stretta e così via. Per fare questo molte volte c’è bisogno di un percorso di psicoterapia.

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La meditazione per superare le proprie paure

La meditazione è un altro valido elemento che può aiutarci a gestire le nostre emozioni. Meditare seduti, con la schiena ben eretta ed effettuando una respirazione diaframmatica attiva il sistema parasimpatico, che annulla quello simpatico che va ad azionare la paura. Per questo motivo ci sentiamo sentiremo più calmi. Inoltre la meditazione attiva un’area della corteccia prefrontale che riduce l’attività nell’amigdala.

Un altro modo per vincere la paura è affrontarla. A piccoli passi facciamo quello che ci fa paura e sperimentiamo cose nuove. Una volta superata ci sentiremo un po’ più forti e sicuri di noi.

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Ricreare le sensazioni della paura

Un esercizio è allenarsi qualche minuto al giorno in una stanza in silenzio ad immaginare la cosa più terribile che ci potrebbe succedere, ricreando le sensazioni fisiche della paura, questo farà si che sparirà difronte a una realtà che si rivelerà molto meno terribile di come l’avevamo immaginata.

La maggior parte delle volte il futuro non è così terribile come le nostre paure c’è lo fanno immaginare.

Abbiamo tutti i mezzi per accettare questa emozione e far sì che diventi un’alleata e non la padrona della nostra vita.

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Lo studio di Psicologia e Psicoterapia a San Salvario della dottoressa Diletta Ozzello è a tua disposizione.

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